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Lepiota (Pers.) Gray 1821

Sinonimi

Agaricus sect. Lepiota Pers. 1801

Lepiotula (Maire) Locq. ex E. Horak 1968

 

Specie tipo

Agaricus colubrinus Pers. 1801

= Lepiota colubrina (Pers.) Gray 1821

= Lepiota clypeolaria (Bull. : Fr.) P. Kumm. 1871

 

Principali caratteri distintivi

Carpofori poco carnosi, quasi membranacei, di taglia perlopiù piccola, ma anche media.

Cappello asciutto, generalmente squamoso.

Lamelle libere al gambo.

Gambo generalmente fioccoso, con anello distinto, oppure senza anello perché fioccoso e fugace.

Sporata bianca, bianco-crema.

Spore lisce, di forma alquanto varia, fusiformi, speronate, ellissoidali-ovoidali, senza poro germinativo, destrinoidi, non metacromatiche (in L. lilacea e specie correlate si colorano di lilla col blu di cresile).

Epicute di tipo tricoderma (a ife lunghe, cilindriche-filiformi), oppure trico-imeniderma (a ife lunghe, cilindriche-filiformi, con alla base di esse uno strato di elementi clavati), raramente di tipo imeniderma (a ife clavate).

Giunti a fibbia presenti (assenti in L. fuscovinacea).

 

Delimitazione

I generi lepiotoidi si possono distinguere in due “gruppi” sulla base della reazione metacromatica delle spore col blu di cresile. Con spore metacromatiche i generi: Leucoagaricus, Leucocoprinus, Sericeomyces, Pulverolepiota, Chlorophyllum e Macrolepiota. Con spore non metacromatiche i generi: Lepiota, Cystolepiota, Melanophyllum, Echinoderma e Chamaemyces.

Tra i generi più vicini, cioè con spore non metacromatiche, il genere Lepiota si fa riconoscere principalmente per il cappello con cuticola quasi sempre dissociata in squame (senza pruina, senza squame acute conico-piramidali), con epicute perlopiù di tipo tricoderma o trico-imeniderma (a ife lunghe), raramente di tipo imeniderma (a ife clavate).

I generi Cystolepiota eMelanophyllum hanno il cappello pulverulento, con epicute di tipo epitelio (a ife più o meno sferiche e libere). Echinoderma ha il cappello con squame più o meno acute rialzate, di forma conico-piramidali, con epicute di tipo echinoderma (a ife da ellissoidali a più o meno sferiche catenulate, riunite in catenelle). Chamaemyces invece ha il cappello liscio e viscido, con epicute di tipo ixoimeniderma (a ife clavate, con strato di gel).

 

Ecologia

Si tratta di funghi saprofiti a crescita terricola, perlopiù nell’humus di boschetti degradati, nei boschi sia di latifoglie che di conifere, tra foglie e residui legnosi marcescenti, nei canaloni, nelle radure erbose, nei prati, in terreni antropizzati o di riporto, ruderali, nei parchi e giardini di città, più comuni in zone calde a clima mediterraneo.

 

Commestibilità - Tossicità

Tutti funghi da ritenere tossici o potenzialmente tali, praticamente nessuna specie può essere consumata. Alcune specie, soprattutto quelle che costituiscono la sottosezione Helveolinae, sono sicuramente tossiche e molto pericolose in quanto causano intossicazioni a lunga latenza simili a quelle provocate da Amanita phalloides e specie affini. L. subincarnata = L. josserandii è la specie più comune del gruppo di L. helveola ed è molto pericolosa soprattutto per quei bambini che usano portare in bocca tutto ciò che trovano, poiché questo fungo predilige crescere nei parchi e giardini di città, anche sotto vecchi cedri nei giardini privati di villette.

 




  1. Coniophora puteana.

I funghi ci vengono a trovare in casa.

Centro studi del Gruppo "C. Vittadini" Monza - Cascina Bastia.